Pazza Idea. Officina Futuro

25 – 27 novembre 2022

Centro d’arte e cultura Il Ghetto, Cagliari

(Tutti gli eventi sono ad accesso libero e gratuito, fino ad esaurimento posti. È prevista la prenotazione solo per i workshop)

Il Festival Pazza Idea, giunto alla sua undicesima edizione, anche nel 2022 si distingue per la sua capacità di analizzare l’attualità e di infilarsi nelle pieghe della storia che attraversa, mentre tutto succede, ma con la volontà di proiettarsi nel futuro. È il racconto delle possibilità del mondo, l’esplorazione della “nuova normalità” con uno sguardo fortemente orientato alle opportunità e alla speranza, con l’immancabile focus sui temi del lavoro, delle relazioni, delle generazioni più giovani, dei nuovi linguaggi, della cultura digitale…

“Officina Futuro”: il filo conduttore e, insieme, il tema di questa nuova edizione del Festival Pazza Idea. Un’officina fatta di immaginazione, sogni, suggestioni, ma anche di lavoro, talento, capacità, libri, strumenti, risorse, in cui costruire e immaginare insieme i diversi scenari possibili e auspicabili. Un luogo dove l’arte possa raccontare la contemporaneità e possa anche stravolgerne la rappresentazione convenzionale indicando strade alternative.

 

In questa edizione vogliamo costruire, non arretrare; vogliamo sperare e non arrenderci. La creatività, che è per noi un nume tutelare fin dai primi anni del nostro lavoro culturale, può ancora essere un formidabile motore di rigenerazione e partecipazione attiva, per i singoli e le collettività.

Il paesaggio futuro che immagineremo insieme è fatto di condivisione e confronto, della tensione verso la convivenza delle diversità, della curiosità verso il nuovo che affonda le sue radici nel passato per comprenderlo e agirlo nel presente.

Pazza Idea, insomma, come un grande laboratorio nel quale fare nascere nuove speranze per il futuro. Uno spazio fisico e dello spirito con incontri, dibattiti, mostre, lectio magistralis, reading, workshop e performance in cui ospiti e pubblico possano portare il loro vissuto, la loro storia e partecipare il percorso che li ha condotti fin qui.

Un’occasione preziosa di incontro e intreccio di persone, parole e mescolanze in cui i libri sono il filo conduttore, a dimostrazione che l’essere umano è fatto ancora di narrazioni e storie che possano decifrare la realtà e aiutarci nella comprensione della sua complessità.


 

VENERDÌ 25 novembre

> h.12:00 – Sala della Cannoniera

Negli occhi di Luna, i falò – sulle tracce di Cesare Pavese

Incontro con Luigi Dal Cin, in conversazione con Pierluigi Vaccaneo

 

Cesare Pavese continua a ispirare: la sua poetica è di grande contemporaneità e si rivolge anche ai giovanissimi di oggi. Quello di Dal Cin è un romanzo di formazione che percorre i temi, i luoghi, la lingua de La luna e i falò e ci conduce, in un gioco di continue citazioni, alla lettura di un grande classico della letteratura.

 

Libro di riferimento: Luigi Dal Cin, Negli occhi di Luna, i falò, Rizzoli

 

In collaborazione con la Fondazione Cesare Pavese

 

> h 17:00 – Sala della Cannoniera

Indovinare il futuro
Reading di Viola Lo Moro, live painting di Sonno, musiche di Mumucs

La poesia è cannocchiale, prisma, terzo occhio rivolto al non immediatamente visibile; emerge a sorpresa sul muro di una città o fra le pagine di un libro, in un istante del quotidiano o in una visione del possibile. La raccolta poetica di Lo Moro si inserisce nell’esplorazione che quest’anno, forse temerariamente, pratichiamo con fiduciosa ostinazione: il futuro è quasi qui. Questo libro ci aiuta a indovinarlo con una prospettiva giovane e senza preconcetti, o almeno ad accoglierlo con gli strumenti giusti: lo sguardo misericordioso e affilato che solo la poesia possiede.
Il live painting di Sonno (la fumettista Michela Rossi) accompagnerà la performance.

 

Libro di riferimento: Viola Lo Moro, Luoghi amati (Perrone Editore 2022)
Sonno (Michela Rossi),  Prima di tutto tocca nascere (Feltrinelli Comics 2021)

 

A seguire

 

Un filo nel vento, dal passato al futuro
Inaugurazione della mostra d’arte a cura di Chiara Manca e Roberta Vanali “Un filo nel vento”
alla presenza delle illustratrici del libro “Un filo nel vento”

Incontro con Roberta Sale, autrice del libro “Un filo nel vento”
Reading a cura di Michela Atzeni, musiche di Mumucs

Un progetto editoriale sperimentale che interseca più linguaggi espressivi. 20 storie attraverso le quali l’autrice Roberta Sale rivisita le vicende di alcune figure del mito e della letteratura occidentale, per arrivare a una donna dei nostri tempi. Ciascun personaggio è figurativamente interpretato da un’illustratrice. Venti artiste attraverso il loro segno danno fattezze alle venti protagoniste così da comporre una rappresentazione visiva, emotiva e collettiva di condivisione. Tutte tengono in mano lo stesso filo che brilla nel vento e contribuiscono a renderlo resistente e lo tessono in rimandi infiniti
Un vero e proprio viaggio nel tempo per unire il passato e il futuro attraverso lo sguardo e la presenza delle donne: un’occasione preziosa per rappresentare ancora una volta l’importanza e la potenza del femminile.

Libro di riferimento: Roberta Sale, Un filo nel vento (Ilisso, 2022)

 

> h 18:00 – Sala delle Mura

La Sibilla

Incontro con Silvia Ballestra, intervistata da Maddalena Brunetti

 

Poetessa, traduttrice, scrittrice, ha sempre coniugato pensiero e azione. Quasi una profetessa, una Sibilla appunto, che parla alle donne e agli uomini di oggi con l’esempio della vita e delle opere.
Joyce Lussu è stata una figura gigantesca del Novecento, per la sua personalità brillante e sfaccettata: dalla nota e importante attività nella Resistenza all’attività di traduzione dei poeti stranieri – come Nazim Hikmet, Agostinho Neto, i guerriglieri di Amílcar Cabral – per far conoscere le lotte di liberazione degli altri paesi, in particolare dell’Africa e del Kurdistan. E ancora la vita politica, intellettuale, personale all’avanguardia, i temi più importanti, il carisma che ne fanno figura ispiratrice e appassionante. Il libro di Ballestra è l’occasione per ripercorrere le tappe dell’esistenza straordinaria di una donna che anche per il presente e il futuro, ci trasmette un messaggio di rara potenza e attualità.

Libro di riferimento: Silvia Ballestra, La Sibilla. Vita di Joyce Lussu (Laterza 2022)

In collaborazione con il Festival Marina Cafè Noir

 

> h 19:00 – Sala delle Mura

Da qualche parte arriveremo. Lo spazio delle donne nella creatività, nella Storia, nella contemporaneità

Incontro con Daniela Brogi. Conduce Simona Campus

 

Per tanto tempo le donne sono state abituate a sentirsi incapaci e senza talento. La memoria delle loro opere non ha contato. Per illuminare uno spazio così fuori campo non basta aggiungere nomi, né la soluzione è cancellare il passato. Piuttosto, servono altre parole e nuove inquadrature, un cambio di prospettiva che da particolare diventa generale: perché è la complessità dei nostri tempi che ce lo chiede, il futuro che cominciamo a scorgere e che lentamente si rivela. In questo scenario lo spazio fisico e intellettuale delle donne è un patrimonio comune, della società tutta: come per un lungo viaggio cominciamo con un primo passo, e arriveremo in molti luoghi.

 

Libro di riferimento: Daniela Brogi, Lo spazio delle donne (Einaudi 2022)

In partnership con MUACC Museo universitario delle arti e delle culture contemporanee

Università degli Studi di Cagliari

 

> h 20:00 – Sala della Cannoniera

Dalla “stanza tutta per sé” alla Polis. Il punto sul presente e il futuro della rappresentanza femminile
Panel con Vera Gheno, Ester Cois, Claudia Torrisi

 

Dove stanno andando le donne? Nella politica, nella società, nella cultura e nelle relazioni, quali sono oggi i percorsi riconosciuti e quelli ancora da esplorare?
Confrontiamoci sullo stato dell’arte – la rappresentanza nelle Istituzioni, nei luoghi di potere, nella politica e nel lavoro e tutto ciò che definisce una società moderna – e sui futuri possibili. Perché le donne sono moltitudini: spesso ancora poco rappresentate, quasi sempre oggetto di narrazioni consuete e prevedibili e di un linguaggio predefinito, qualche volta invece soggetti dirompenti nelle mutazioni della società.
Il cambio di passo nel pensiero corrente è necessario, forse sta già avvenendo, e ci piace pensare di poterlo raccontare mentre accade.

In collaborazione con l’Università degli studi di Cagliari, Dipartimento di Scienze Politiche e

Sociali

 

> h 21:00 – Sala della Cannoniera
Shooting the mafia
Proiezione Documentario

Regia di Kim Longinotto (Irlanda, 2019, 97 minuti)

 

Un documentario che è anche un un ritratto intimo e personale di Letizia Battaglia realizzato da Kim Longinotto, una delle più acclamate registe contemporanee.
Un omaggio dovuto e felice per chiudere una giornata tutta al femminile, a una delle ospiti più apprezzate del Festival Pazza Idea 2018, alla grande fotografa scomparsa nell’aprile di quest’anno.

 

Workshop

h.10:00 – 12:00

Sala della Cannoniera

Un paese ci vuole? – Social reading con La luna e i falò di Cesare Pavese: quando letteratura e innovazione si incontrano.

Workshop a cura di Pierluigi Vaccaneo 

Info e iscrizioni qui

 

h 10:30 – 12:30

Sala delle Mura

Rivoluzione BookTok: come TikTok sta cambiando la comunicazione online

Workshop a cura di Jolanda Di Virgilio

Info e iscrizioni qui

 

h 11:00 – 13.00

Sala della Corona

Genere, razza e classe: una proposta pedagogica impegnata per educare all’antirazzismo e alla giustizia sociale.

Workshop a cura di Lavinia Bianchi

Info e iscrizioni qui

 


 

 

SABATO 26 novembre

 

> h 12:00 – Sala della Cannoniera

Travolti da un atomico destino

Lectio Magistralis con Silvia Kuna Ballero

 

L’energia atomica è da sempre oggetto di mitologie, false credenze, mistificazioni. Di fronte a nuove, stringenti problematiche come la crisi climatica ed energetica o all’emergere di minacciosi conflitti, conosciamo l’impatto della normale operatività di una centrale sulla salute dei lavoratori e della popolazione che vive in prossimità? Siamo in grado di soppesare lucidamente vantaggi e svantaggi della costruzione di una centrale in Europa o dell’insediamento di un deposito permanente per le scorie radioattive sul nostro territorio?

Di accettare o escludere il nucleare come parte del mix energetico? Perché ci preoccupiamo per le centrali ma non per l’impiego del nucleare in medicina o nella ricerca? Nello stile della più brillante e accurata divulgazione scientifica, l’autrice ripercorre gli sviluppi del nucleare militare e civile, ci racconta da vicino Černobyl e le reali cause e conseguenze di altri gravi incidenti, affronta la spinosa questione dei rifiuti tossici e, dati alla mano, ci aiuta a discernere tra vecchie e nuove inquietudini, prospettive realistiche e false speranze generate dall’atomo.

 

Libro di riferimento: Silvia Kuna Ballero, Travolti da un atomico destino. Perché non ci fidiamo del nucleare (Chiarelettere, 2022)

In collaborazione con il GUS Sardegna 

 

> h 16:00 – Sala della Cannoniera
Avere tutto

Incontro con Marco Missiroli, in conversazione con Raffaella De Santis

 

“Cosa mi tengo, io, della mia vita? I soldi? La famiglia? La libertà? Qual è il mio vero “avere tutto”? Questa è una domanda che stana le persone.” (Marco Missiroli)

Un libro di padri e figli, di conti non ancora chiusi, di passioni e ossessioni mai dimenticate, con Rimini sullo sfondo.
E una domanda, valida in ogni tempo: si può, anzi si deve rischiare per avere tutto?

 

Libro di riferimento: Marco Missiroli, Avere tutto (Einaudi, 2022)

 

> h 17:00 – Sala delle Mura

L’immortale 

Incontro con Daniele Vicari, in conversazione con Renato Chiocca

 

Dopo la pandemia e il lockdown com’è cambiato il nostro rapporto con le storie e gli schermi? Daniele Vicari, regista “classico” (“Diaz”, “Il passato è una terra straniera”, “L’Alligatore”)  e di grande contemporaneità (suo il lungometraggio del 2020 “Il giorno e la notte”, girato interamente in modalità “smart filming”, a distanza con attori e maestranze), riflette e ci fa riflettere sull’evoluzione, l’adattabilità e la resistenza di un’arte che può ingannare perfino la morte.
A partire dalla sua nascita, piú o meno alla fine di ogni decennio il cinema è stato dichiarato superato, finito: in realtà è una creatura mutante che si adegua ai tempi complessi che viviamo e all’evoluzione delle nostre aspettative e richieste, culturali ed emotive.
Un saggio agile sulla settima arte, che è anche un’indagine sociale e psicologica sul presente e il futuro dell’arte e dell’intrattenimento e la loro potenza salvifica in ogni tempo.

Libro di riferimento: Daniele Vicari, Il cinema, l’immortale (Einaudi 2022)

 

> h 18.00 – Sala delle Mura

Una vita non basta

Incontro con Yari Selvetella, in conversazione con Raffaella De Santis

 

Amare non è sufficiente, bisogna sapere come si fa. Talvolta una vita non basta a impararlo per bene. Claudio Prizio, il protagonista del nuovo romanzo di Selvetella, è a un bivio esistenziale e sentimentale: incontrare persone che gli somigliano sembra aumentare l’incertezza.
I suoi simili sono specchi, ma anziché aiutarlo a comprendere la propria identità, sembrano avvilupparlo in un gioco di riflessi senza scampo. Come si fa a passare oltre preservando la memoria, ma senza diventarne schiavi? “Vite mie” è una impetuosa esplorazione esistenziale spinta avanti da domande brucianti: cosa vuol dire amare a un certo punto della vita, e quando la vita ha già colpito duro? Come si fa a non dare per scontati i nostri legami e renderli invece speciali, unici e duraturi? Un romanzo pervaso di riflessioni sull’amore, sulla famiglia, sul nostro rapporto con il tempo che passa. Un libro emozionante e commovente che con una scrittura ipnotica, nitida, plastica, prova a raccontarci qualcosa di essenziale che sempre ci sfugge.

 

Libro di riferimento: Yari Selvetella, Vite mie (Mondadori 2022)

 

> h 19:00 – Sala della Cannoniera

Proust per sempre

Incontro con Alessandro Piperno, in conversazione con Ilaria Gaspari

 

Una fascinazione senza tempo, che uno degli scrittori più noti e studiati di sempre – Marcel Proust –   esercita ancora oggi, influenzando la scrittura e lo stile dei contemporanei.  Nell’anno del centenario della morte del grande autore francese lo scrittore Alessandro Piperno e la filosofa e autrice Ilaria Gaspari e  dialogano sulla passione, l’ispirazione, lo stile, la magia della scrittura immortale che li ha catturati e con i quali il contatto è sempre presente. Una riflessione sull’eternità della scrittura e la sua capacità di coinvolgere, appassionare, consolare e plasmarci oltre il tempo e lo spazio.

 

Libro di riferimento: Alessandro Piperno, Proust senza tempo (Mondadori 2022)

 

> h 20:00 – Sala della Cannoniera

Cronache dall’Ucraina: la voce degli altri

Incontro con Annalisa Camilli, in conversazione con Vito Biolchini

 

Il 24 febbraio 2022, la Federazione Russa invade l’Ucraina. All’improvviso l’Europa si risveglia in guerra. Si scontrano due Stati già in conflitto da otto anni, anche se tutti sembravano averlo dimenticato. La guerra viene subito raccontata in diretta da migliaia di giornalisti di tutto il mondo, ma l’opinione pubblica è travolta da analisi geopolitiche, violenti scontri di opinione e contrapposizioni ideologiche. Mentre la presunta «guerra lampo» si trasforma – con le parole di un civile ucraino – in «un unico giorno senza fine», da Kiev Annalisa Camilli raccoglie le storie di chi ha perso i familiari nei bombardamenti, di chi non è riuscito a scappare, di chi è tornato per combattere e vuole arruolarsi, di chi ha scelto di vivere nel sottosuolo delle città ridotte in macerie o è stato costretto a fuggire. Ma riflette anche sul racconto della guerra e sulle sue retoriche, sulla distanza da tenere quando si descrive la sofferenza degli altri. Al centro, sempre la voce di quelli che più di tutti hanno subito le tragiche conseguenze del conflitto: i civili.
Dall’autrice del popolare podcast “Da Kiev”.

 

Libro di riferimento: Annalisa Camilli, Un giorno senza fine. Storie dall’Ucraina in guerra (Ponte alle Grazie, 2022) 

 

> h 21:00 – Sala della Cannoniera

Mannarino
Incontro con Mannarino. Conduce Renato Chiocca

Un incontro in musica con il cantautore romano – vincitore tra gli altri del Premio Amnesty International, del Premio Gabriella Ferri e primo italiano ad essere invitato ad esibirsi al Musée d’Orsay di Parigi –  considerato uno dei migliori artisti italiani contemporanei, erede della grande tradizione di cantautori come Paolo Conte e Fabrizio De André. Mannarino è da sempre interessato ad indagare, attraverso la sua musica e la sua ricerca, i temi che ruotano intorno ai diritti umani, al femminismo e al colonialismo.

In collaborazione con l’Associazione Time in Jazz e Altrove

 

Workshop

h 10:00 – 12.00
Sala della CannonieraIngegnere, ingegnera, ingegnerə: cos’è il linguaggio attento al genere e come funziona.Workshop a cura di Vera GhenoInfo e iscrizioni qui

 

h 10:30- 12.30
Sala della CoronaUn orto di pensieri: coltivare parole per il futuro. Workshop a cura di Ilaria GaspariInfo e iscrizioni qui

 

h 11:00 – 13:00

Sala delle Mura

Riprendiamoci il tempo

Workshop a cura di Mafe De Baggis, disturbata spesso da Filippo Pretolani

Info e iscrizioni qui


DOMENICA 27 novembre

 

> h 11:00 – Sala della Cannoniera
Il diritto alla felicità

Incontro con Aboubakar Soumahoro, intervistato da Alberto Urgu 

 

Abbiamo dimenticato le lotte del passato – per il lavoro, l’emancipazione, la giustizia sociale? È  una domanda, non vorrebbe essere una semplice e rassegnata constatazione nonostante i tempi difficili che viviamo. O forse la rivolta, nel suo senso più nobile e vero di liberazione, germoglia ancora e fa crescere un sentimento nuovo di fratellanza e diritti per tutte e tutti?
L’incontro con Aboubakar Soumahoro, sociologo e sindacalista neo eletto deputato della Repubblica Italiana dopo i suoi anni di impegno per i diritti dei lavoratori e lavoratrici, vuole essere un momento di confronto sul nostro presente e sul futuro, con un’attenzione particolare ai temi che più ci stanno a cuore: il lavoro, la multiculturalità, il sogno di un altro mondo possibile.

 

Libri di riferimento: Aboubakar Soumahoro, Umanità in rivolta. La nostra lotta per il lavoro e il diritto alla felicità (Feltrinelli 2020)

 

> h 12:00 – Sala della Cannoniera

L’Abicì della Pace

Mattinata di poesia con letture e musica

Cura e testi inediti di Yari Selvetella

 

Nel giro di pochi mesi l’eventualità di una guerra mondiale è passata dal novero delle ipotesi distopiche a quello delle preoccupazioni concrete. L’immaginario bellico si insinua già nelle parole che raccontano il presente, plasma nuove retoriche e nuove liturgie nella narrazione dei fatti, rimodella gli antichi calchi delle propagande, fomenta le semplificazioni più antiche e più odiose.

Diviene quindi urgente riappropriarsi di un lessico basato sul senso di umanità, di coscienza, di progresso sociale. Un vero e proprio alfabeto o, per rilanciare l’intuizione che fu di Bertolt Brecht, un Abicì… della pace. Perché è anzitutto nella fucina delle parole che si forgiano le declinazioni alternative di un futuro che pare già scritto.

 

Se è vero che i poeti, nella storia, hanno talvolta assecondato le più insensate avventure belliche, è pur vero che nella parola poetica ritroviamo anche il coraggio delle lotte civili, la denuncia dei reali moventi della guerra, il rimorso del male compiuto, la desolazione del lutto, l’esortazione alla collaborazione tra individui e nazioni.

 

La poesia sa essere il luogo della complessità e della limpidezza, del rimpianto e del desiderio, della buona e della cattiva coscienza, ma proprio in essa si nasconde un possibile antidoto a tutte le contraffazioni che spingono i popoli verso il confine dell’autodistruzione.

 

Attraverso la messa in scena di poesie che hanno smosso la coscienza del Novecento e del secolo attuale, riscopriamo parole che cantano dolori antichi. Ci chiedono di essere pronunciate non più come esercizi di retorica ma come sfide al tempo presente. E poi, soprattutto, come materie prime nell’officina del nostro futuro.

 

Poesie di: Aragon, Eluard, Lee Masters, Majakovskij, Ungaretti, Brecht, Quasimodo, P.Levi, J.Lussu, Luzi, Gatto, Ginzburg, Montale, Pavese, Petroni, Mistral, Hikmet, Hughes, Neruda, Ritsos, Sanguineti, Szymborska, Damiani, Anedda e altri

 

Letture di Francesco Civile, Valentino Mannias, Noemi Medas

Musiche a cura di Luigi Frassetto

 

> h 16.00 – Sala della Cannoniera
La vita fuori di sé. Una filosofia dell’avventura
Incontro-performance di e con Pietro Del Soldà

 

Pietro Del Soldà racconta il suo ultimo libro: gli incontri, gli avvenimenti, l’attitudine alla scoperta e al non conosciuto, che però può svelarci molto di noi.
Il giornalista e filosofo esplora il desiderio dell’altrove. Chiamando a raccolta pensatori di varie epoche, da Platone a Sartre. L’avventura è quell’esperienza che interrompe il ritmo ordinario dell’esistenza lasciando emergere le nostre inclinazioni più profonde: Del Soldà racconta gli uomini e le donne che hanno capito e praticato “la vita fuori di sé”, contro gli “spacciatori di certezze”. Ecco che ancora una volta le storie, il pensiero e la cura di chi li tramanda nel tempo diventano un modo formidabile di reagire al conformismo e proiettarsi oltre il proprio piccolo spazio, verso il futuro.

Libro di riferimento: Pietro Del Soldà, La vita fuori di sé. Una filosofia dell’avventura (Marsilio, 2022)

 

> h 17:00 – Sala delle Mura

Raccontarsi per guarire

Incontro con Gaia Rayneri, in conversazione con Paola Saluzzi

 

Scoprirsi fragili e poi fortissime, nella capacità di raccontare e raccontarsi per aiutare gli altri. Infrangere lo stigma della salute mentale e riportare alla luce il proprio nucleo profondo non è cosa facile, ma poiché siamo tutti fatti della stessa materia di cui sono fatte le storie, ecco che quella di Gaia Rayneri parla a ognuna e ognuno di noi.
Da un disturbo borderline di personalità diagnosticato in giovane età alla consapevolezza che “se superiamo le nostre ferite, la vita ha una fonte inesauribile d’amore da offrirci: quella può diventare la nostra nuova fonte di felicità permanente”.
E cosa c’è di più rivoluzionario, oggi, che guardare al futuro con speranza?

 

Libro di riferimento: Gaia Rayneri, Un libro di guarigione (HarperCollins  2022)

In collaborazione con il Festival LEI

 

> h 18:00 – Sala della Cannoniera

JOYCE 

Performance di Mauro Covacich

(a cura di Massimo Navone)

 

Dopo la lezione monologo dedicata a Svevo, Mauro Covacich affronta un altro corpo a corpo con un gigante della letteratura triestina, James Joyce, la cui opera mondo, Ulisse, festeggia nel 2022 i cento anni della sua prima edizione integrale. Ancorché irlandese, o forse proprio per questo, Joyce ha trovato nei suoi lunghi anni a Trieste la condizione di isolamento linguistico che gli ha permesso di scavare nei giacimenti più profondi dell’inglese, quasi fosse una lingua morta, accedendo a un livello di verità e purezza che l’uso comune delle parole, sia nella comunicazione che nella narrativa, gli avrebbe difficilmente consentito. Partendo da un approccio autobiografico, Covacich metterà in luce i tratti umani e artistici di quello che può essere considerato il primo scrittore performer, un uomo che ha subito undici operazioni agli occhi e ha dato vita a una nuova forma di visibilità, un uomo ritenuto troppo cerebrale e che non ha mai smesso di parlare del corpo, un autore accusato di essere elitario e che si è sempre pensato come un operaio della scrittura, il genio che, meglio di ogni altro, ha mostrato come gli uomini siano un’invenzione del linguaggio.

 

> h 19:00 – Sala della Mura

Romanzo di un ghiacciaio
Incontro con Gabriele Romagnoli, in conversazione con Irene Soave

 

Un romanzo che ci porta nel cuore del nostro rapporto con l’ambiente che cambia, mentre noi lo cambiamo, forse irreversibilmente. Una storia che racconta le generazioni – accomunate da un nome e da un panorama bianco – e il loro rapporto con la Natura, in questo caso la montagna maestosa e accogliente, severa e fragile allo stesso tempo. Quanto possiamo chiedere alla Natura e a noi stessi? Fin dove possiamo arrivare per restare aggrappati al passato, o per cercare di sopravvivere in un presente che non riconosciamo più?

Libri di riferimento: Gabriele Romagnoli, Sogno bianco (Rizzoli 2022)

 

> h 20:00 – Sala della Cannoniera

Così lontani, così vicini 

Incontro con Mario Desiati, in conversazione con Irene Soave

 

Il vincitore del Premio Strega conquista con una romanzo che parla a più generazioni, un ponte tra il passato e il presente, l’indagine profonda ma non cinica di cosa può riservare il futuro agli “spatriati” di ogni tempo.

Si può essere spatriati anche in casa propria, quando si rifiuta la visione della vita dominante. Quando si è irregolari, incapaci di accettare un’esistenza che appare ristretta e irregimentata da regole intoccabili, stabilite da chissà chi o chissà quando. I protagonisti di “Spatriati” sono un ragazzo e una ragazza, Claudia e Francesco, accomunati dalla condizione di sentirsi esuli e dal tentativo di creare forme inedite di relazione, sentimenti, legami, sessualità e convivenze: non è forse anche questo uno sguardo sul futuro?

 

Libro di riferimento: Mario Desiati, Spatriati (Einaudi, 2022)

 

> h 21:00 – Sala della Cannoniera
La terra straniera
Reading letterario e musicale a partire dal libro Spatriati di Mario Desiati
con la regia di Renato Chiocca

 

Un reading per incontrare e in qualche modo fare pace con la nostra parte esule, quella che almeno una volta si è sentita fuori tempo e ancora prova a cambiare il presente e il futuro.

 

Voce narrante di Lorenzo Lavia

Musiche a cura di Luigi Frassetto


 

Durante il festival

 

Per tutta la durata del festival saranno visitabili:

> la mostra di illustrazioni di Fabio Magnasciutti “Pensiero Stupendo #22” presso lo Spazio ex-I.S.O.L.A in via Santa Croce, 35

> la mostra d’arte “Un filo nel vento” presso il Centro d’arte e Cultura Il Ghetto, a cura di Chiara Manca e Roberta Vanali, illustrazioni di Lilliana Comes, Nicoletta Calvo, Berenice La Ruche, Giorgia Atzeni, Pia Valentinis, Maria Francesca Melis, Kiki Skipi, Alessandra Murgia, Sara Bachmann, Valentina Fadda, Annalisa Salis, Claudia Piras, Daniela Demurtas, Daniela Spoto, Daniela Cella, Viola Vistosu Villani, Silvia Maxia, Alessandra Pulixi, Barbara Pala, Sebastiana Mesina, Simone Loi.

 

Per tutta la durata del festival si potrà partecipare a:

> la Performance poetica in Realtà Virtuale TRACKS (un progetto di Vincenzo Vecchione e  Egidia Bruno) presso il Centro d’arte e Cultura Il Ghetto

Pazza Idea è un progetto che ha a cuore l’ambiente e la mobilità sostenibile: anche quest’anno si rinnova la collaborazione con CTM Cagliari che metterà a disposizione il servizio di Amico Bus venerdì 25 e sabato 26 per raggiungere la sede del Festival. Amico Bus è un servizio a chiamata, tipo porta a porta, dedicato a coloro che, per problemi di disabilità, non possono utilizzare il servizio di trasporto pubblico di linea e che prevede la presenza a bordo di assistenti che aiutano l’utente nella fase di salita e discesa dal mezzo.

Un focus particolare, inoltre, sarà dedicato agli Artigiani del Futuro, con una mostra (curata da Ecoistituto Mediterraneo), che sarà ospitata presso il Ghetto e visitabile durante tutta la durata del festival, sui giovani che stanno costruendo il futuro del nostro pianeta, con le loro storie uniche di innovazione, di lotta per i diritti umani, di amore per la lettura.